PARCO DEI GESSI, CAPANNI PER FOTOGRAFRE E OSSERVARE GLI ANIMALI.

L’intervento è proposto dall’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità della Romagna, titolare del contratto di comodato gratuito con i tre proprietari del Parco Carnè (Comuni di Faenza, Brisighella e Provincia di Ravenna), dove sorgerà il manufatto.
Nello specifico la nuova costruzione, a basso impatto e nel rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici, rientra come sub-azione nel più ampio progetto europeo Life4oakforests (2017-2026), il cui scopo è migliorare lo stato delle foreste di querce in Italia e in Ungheria.
Conservazione boschi
Il Parco della vena dei Gessi è stato consacrato come uno dei santuari europei dei boschi di roverella e rientra in un finanziamento di due milioni di euro del progetto decennale che riguarda le opere e gli interventi necessari per la conservazione dei boschi di questa specie nei due paesi europei. Dei contributi Life4oakforests ha già beneficiato per esempio la salvaguardia e la manutenzione della cosiddetta quercia della Valle , in località Ghiozzano, classificato “Albero monumentale d’Italia”.
Vetrate a controllo solare
Tornando al capanno, avrà dimensioni planimetriche di 4X2 metri e sarà idoneo ad ospitare attività sia di semplice osservazione che di fotografia, grazie alla particolare scelta di vetrate a controllo solare semiriflettenti. All’esterno saranno posizionate, a 3/4 metri dal capanno, alcune mangiatoie su pali in legno, per permettere la sosta degli uccelli e la possibilità di osservazione.
Pannelli illustrativi
A scopo didattico-divulgativo all’interno della struttura saranno affissi una serie di pannelli illustrativi per l’identificazione immediata della fauna osservata.
Il sito designato è posto a ridosso di un’area boschiva, a poca distanza dal rifugio Ca’ Carnè. L’ingresso sarà sul lato est. Le feritoie di osservazione saranno quattro di cm 70×30. E’ prevista una coibentazione con 80 mm di fibra di legno.
Il capanno avrà una copertura a una falda inclinata che sarà adibita a “tetto verde”, con essenze resistenti alla siccità al fine di integrare al massimo l’edificio nell’ambiente circostante.
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