ALLUVIONE - ALLAGAMENTI TERRENI: LEGACOOP ROMAGNA APRE ALLE SERVITÙ DI ALLAGAMENTO MA CHIEDE GARANZIE SULLE INDENNITÀ
Brisighella, 10.02.2025 - Legacoop Romagna si esprime favorevolmente sulla proposta regionale delle "servitù di allagamento" sui terreni coltivati, una misura pensata per fronteggiare le emergenze alluvionali, ponendo però precise condizioni a tutela degli agricoltori.
La cooperativa, in risposta alla proposta della Regione Emilia-Romagna, sostiene l'iniziativa ma sottolinea l'importanza di garantire indennità che siano non solo adeguate, ma anche certe nei tempi e immediatamente disponibili per gli agricoltori coinvolti.
Un punto cruciale evidenziato da Legacoop Romagna è che questa soluzione non può essere considerata sostitutiva delle necessarie opere pubbliche per la sicurezza idraulica del territorio. L'organizzazione approva l'indirizzo strategico regionale, che si inserisce in un più ampio programma di interventi per la sicurezza idraulica, sostenuto da un finanziamento di 1,2 miliardi di euro dal PNRR attraverso il Piano per la Bonifica.
La proposta della Regione Emilia-Romagna di regolamentare l'utilizzo dei terreni agricoli come aree di sfogo in caso di eventi alluvionali trova quindi un sostegno condizionato, che pone al centro la necessità di garantire una corretta compensazione per i proprietari dei terreni interessati dal provvedimento.
EDITORIALE
Il provvedimento proposto dalla Regione desta serie preoccupazioni per molteplici ragioni. In primo luogo, sussiste il concreto rischio che una misura presentata come temporanea possa trasformarsi in definitiva, scivolando nel dimenticatoio amministrativo senza un'adeguata revisione delle sue implicazioni a lungo termine.
Un aspetto particolarmente critico riguarda il finanziamento delle opere di messa in sicurezza degli argini. Vi è il fondato timore che le risorse necessarie per questi interventi essenziali possano non essere più disponibili in futuro, compromettendo la sicurezza del territorio e dei suoi abitanti.
La gestione delle indennità rappresenta un ulteriore motivo di preoccupazione. L'esperienza pregressa legata ai danni causati dall'alluvione suggerisce uno scenario poco rassicurante: è probabile che i risarcimenti risultino insufficienti rispetto alle effettive necessità. Inoltre, qualora venissero effettivamente erogati, i tempi di attesa potrebbero prolungarsi in modo inaccettabile, aggravando ulteriormente la situazione di chi ha subito danni.
Cosa si devono aspettare i brisighellesi che abitano nelle zone esondabili? Perchè rimane una questione cruciale nemmeno presa in considerazione: l'utilizzo dei campi agricoli come casse di espansione comporta spesso l'allagamento non solo dei terreni, ma anche delle abitazioni degli agricoltori stessi, oltre alle già note criticità per i residenti nelle zone prospicienti il fiume. Come gestire questa duplice problematica? Insomma che si fa con questi cittadini che non ne possono più?
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