A CA' MURANI (FAENZA) SERATA CON PIATTI E PRODOTTI LOCALI PER RICORDARE NERIO RACCAGNI


Articolo del Resto del Carlino a firma Beppe Sangiorgi.
 
Il sommelier e ristoratore, protagonista a Gigiolè, Grotta e Torre Pratesi e scomparso nel 2017, sarà ricordato a Ca’ Murani.
Stasera al il ristorante faentino Ca’ Murani in vicolo S. Antonio 7, si terrà una serata dedicata al brisighellese Nerio Raccagni, sommelier e ristoratore di grande fama ed esperienza, scomparso nel 2017. L’omaggio, oltre alle parole, avrà il sapore dell’olio extravergine di oliva della pregiata varietà Ghiacciola, proposto in quattro versioni, compreso il «Nobil Drupa» di Terra di Brisighella, una delle tante creature gastronomiche di Nerio. Le quattro versioni di olio di Ghiacciola andranno ad insaporire altrettanti piatti proposti da Remo Camurani. Dal tortino di patate e cavolfiore con crema di squacquerone e uova di aringa affumicate con l’olio «Oro d’oliva» dei Frantoi del Borgo di Modigliana alla minestra di manfrigoli con seppie e borlotti freschi in brodo di canocchie con olio «Nobil Drupa» di Terra di Brisighella; dalla lasagna al forno con salsiccia di coppa e fonduta di parmigiano stravecchio al tartufo nero con olio «Claterna» del Palazzo di Varignana allo stinco di scottona bollito con battuta di cipolla alla brace con olio «Valdoleto» della Tenuta Pennita di Terra del Sole. Sono piatti che richiamano il sapere di Nerio Raccagni il quale, prima nel ristorante Gigiolè insieme al fratello Tarcisio, poi da solo alla Grotta e al relais Torre Pratesi, sempre a Brisighella, proponeva una cucina in cui s’intrecciavano tradizione e innovazione. Con largo uso dei prodotti di eccellenza brisighellesi valorizzati dai fratelli Raccagni che ne hanno portato la conoscenza oltre i confini locali. Conoscenza dei migliori prodotti, sapere gastronomico e una spiccata cordialità facevano di Nerio Raccagni il tipico patron di un locale che s’identificava con colui che lo governava, che accoglieva gli ospiti, che sapeva raccontare un piatto e i suoi ingredienti, sorprendendo con innovazioni che non tradivano il territorio e la sua storia. E da esperto sommelier nell’una e nell’altra situazione sapeva sempre consigliare il vino giusto con una preferenza per la produzione romagnola. Come confessava dopo che aveva lasciato la professione: «Oggi mi piacerebbe fare ancora il ristoratore per predisporre una bella e scelta carta di vini romagnoli che si fanno apprezzare per la buona qualità e una notevole differenziazione». Il vino come gli altri prodotti agroalimentari non erano per Nerio solo fonte di piacere ma anche uno strumento di valorizzazione del territorio e d’incentivazione del turismo a testimoniare il suo forte legame con Brisighella. Beppe Sangiorgi
 
In foto: Nerio Raccagni

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