PARTITA IERI LA CAMPAGNA VACCINALE CONTRO L'INFLUENZA
Vaccinarsi contro l’influenza stagionale è un gesto di prevenzione importante, soprattutto per chi è a rischio. L’obiettivo principale è ridurre le possibili complicazioni, ma anche, vista la situazione legata alla pandemia, semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti di Covid-19. Il vaccino antinfluenzale ci rende più forti contro una malattia, peraltro molto contagiosa, che purtroppo può essere pericolosa.
Con la vaccinazione riduci la circolazione della malattia, proteggendo non solo te stesso ma anche chi ti sta vicino: familiari anziani, bambini, amici e colleghi.
La campagna è partita ieri, lunedì 25 ottobre. Spetta alle Aziende sanitarie a fornire ai medici di medicina generale l’elenco nominativo degli assistiti con patologie a rischio e di quelli dai 65 anni in su; per i cittadini tra i 60 e i 65 anni ancora da compiere, la vaccinazione è somministrata gratuitamente su richiesta dell’interessato.
Il vaccino potrà essere somministrato in un qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se il cittadino si presenta oltre il 31 dicembre 2021.
Saranno le Aziende Usl a fornire ai medici curanti le dosi di vaccino necessarie a vaccinare gli assistiti appartenenti alle categorie a rischio.
Gratuità prevista anche per medici, operatori sanitari e socio-sanitari, volontari del settore sanitario/sociosanitario, addetti ai servizi essenziali (come insegnanti, forze dell’ordine, addetti al trasporto pubblico), donatori di sangue, personale degli allevamenti e dei macelli. Il traguardo è raggiungere il 75% degli ultra-sessantaquattrenni vaccinati (nella passata stagione si è superata soglia 70%, con un aumento del 13,2%) e confermare il trend in aumento delle coperture relative alle donne in gravidanza, ai soggetti con patologie croniche di qualunque età, al personale sanitario.
La somministrazione del vaccino alle persone che non rientrano nelle categorie a rischio potrà essere effettuata dalle Ausl in un secondo momento, e solo a condizione che venga prioritariamente garantita la vaccinazione delle categorie per le quali il ministero prevede l’offerta attiva gratuita. In questi casi, trattandosi di prestazioni facoltative e non incluse nei Livelli essenziali di assistenza, si applica il pagamento di 24 euro a somministrazione (comprensivo del costo del vaccino sostenuto dalla Regione).
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