DOPO DUE ANNI RITORNANO GLI ANTICHI FUOCHI CON "I LOM A MERZ"


 
Dopo lo stop forzato del 2020 e l’ edizione “virtuale” del 2021” da sabato 26 febbraio a giovedì 3 marzo tornano a Brisighella i fuochi magici del “Lòm a Merz” che illumineranno dopo il tramonto le aie delle case. Il tema della 22a edizione propone il tema della "biodiversità culturale" che nel nostro caso racchiude anche quella agricola, strettamente legata ai dialetti, gli usi e le ricorrenze che la nostra campagna gelosamente custodisce e protegge. Gli esempi non mancano in fatto di sostenibilità delle specie vegetali autoctone come l'ambito olio di Brisighella, i vini, la pera volpina, il carciofo moretto e tra le razze animali la prestigiosa mora romagnola.
Tutto il nostro territorio è storicamente votato all’agricoltura.
Se per noi “contemporanei” la primavera coincide con il risveglio degli istinti amorosi, le diete in vista della prova costume e altre amenità, per gli antichi la primavera significava liberarsi dal gelo dell’inverno e riscoprire la speranza di avere una buona annata (specialmente agricola). Per questo bruciavano la malasorte e il maligno, quasi che fossero intrappolati nelle sterpaglie e nei residui della potatura che andavano a costituire il grande fuoco nominato appunto Lòm a Merz. E l’agricoltura, come molte altre attività “all’aperto” era, ed è tutt’ora, soggetta alle avversità metereologiche. Così la tradizione contadina del passato voleva che per scongiurare la malasorte venissero fatti dei riti propiziatori, come i fuochi magici “Lòm a Mêrz” nei quali saranno bruciati simbolicamente il freddo e le fatiche dell’inverno per invocare una primavera benevola per la campagna perchè sia di buon auspicio per un annata fruttuosa.

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