FRANA AL MONTICINO: BRISIGHELLA CONFIDA NELL'INTERVENTO TEMPESTIVO DELLA CURIA





La mattina del 6 gennaio di quest'anno un cedimento del muretto di cinta dell'area cortilizia della casa adiacente al Santuario ha causato una frana piuttosto pericolosa per il distacco di grossi massi nella scarpata sottostante che, rotolando, hanno portato al rovesciamento di un grosso serbatoio di Gpl in uso dell'immobile. I Vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente per la messa in sicurezza recintando l'area, contestualmente dall'Unione dei Comuni è scattato l'ordine di evacuazione per l'abitante, quindi è stata poi disposta la chiusura dell'accesso ai piedi del colle con delle transenne.

Si ipotizza che le cause della frana siano imputabili al cedimento della rete fognaria, ma comunque sia l'azione erosiva dell'acqua nel terreno ha tolto l'appoggio al muretto privo di fondamenta. Ai pluviali dell'abitazione sono stati applicati tubi snodabili per deviare le acque piovane ed evitare così di peggiorare la situazione.
Sia nella casa che nella Sacrestia della Chiesa sono state notate delle crepe che sembrano "storiche" e quindi non preoccupanti dal punto di vista strutturale e dovrebbero essere anche di "facile" sistemazione.

Se non si intervenie piuttosto rapidamente però, rimane il rischio che possano verificarsi altre frane perchè l'acqua piovana certamente riesce un minimo ad infiltrarsi e potrebbe continuare l'azione erosiva.

La proprietà della Chiesa è della parrocchia San Michele, mentre la scarpata dove c'è stato il cedimento è di proprietà dell'Istituto Diocesano, quindi si tratta tutto di proprietà privata facente capo alla Curia.

A metà marzo il comune di Brisighella d'accordo con i tecnici della Curia, dovrebbe togliere le transenne che chiudono l'accesso poste ai piedi del colle per consentire di raggiungere il parcheggio soprastante e favorire così l'accesso al parco geologico, naturalmente mantenendo chiuso ogni accesso al Santuario.

I tecnici della Curia stanno verificando in questi giorni se liberare la strada che porta alla Chiesa (mantenendo lo sbarramento della scalinata e sopra, all'area cortilizia della casa). Allo stesso tempo l'ingegnere sta verificando le condizioni dell'immobile che come detto strutturalmente non dovrebbe aver subito danni.

Tantissimi sono i brisighellesi (ma tanti anche da fuori) che si sono sposati al Monticino e sicuramente a tanti altri piacerebbe vedersi celebrare il rito religioso in quel Santuario. Il nostro amato colle è un patrimonio artistico culturale e religioso di Brisighella assolutamente da tutelare, per questa ragione si confida in un intervento tempestivo della Curia per ripristinare tutto, in modo che il nuovo Arciprete che verrà alla parrocchia di San Michele, possa anche tornare a celebrare matrimoni, funzioni e magari le storiche Novene caratterizzate dai pellegrinaggi dei fedeli che potranno usufruire così della scalinata; e anche per l'abitazione, far sì che possa tornare ad ospitare di nuovo una famiglia di custodi. Da considerare anche che intervenire subito, senza dubbio evita maggiori costi in futuro perchè nel tempo la situazione può solo peggiorare e potrebbe diventare in maniera molto più grave.

 

Alcuni cenni storici.

Il Santuario del Monticino si trova sul terzo colle di Brisighella. L’edificio è famoso per ospitare una sacra immagine del 1626 che un tempo era posta su una colonna all’ingresso del paese. Il santuario è stato abbellito nel tempo, prima i ricchi interni in marmo, gli stucchi e i capitelli ionici; in seguito la facciata regale. Meta di pellegrinaggio dei fedeli della sacra immagine, sul retro del Santuario si trova una cava che un tempo era utilizzata per l’estrazione del gesso e oggi rappresenta il Museo Geologico all’aperto di Brisighella.

Il culto nasce da un’edicola posta su una strada d’ingresso delle mura di Brisighella nel XVII secolo, l’oggi scomparsa Porta Bonfante. La targa di Madonna con Bambino che racchiudeva vantava poteri miracolosi, generando l’attenzione degli abitanti. Per questo motivo l’8 settembre 1662, giorno dell’anno in cui tuttora se ne celebra la festività, venne ricollocata in un piccolissimo oratorio appositamente costruito nelle vicinanze. Il colle, chiamato fino a quel momento “Cozzolo” o “Calvario” fu ribattezzato “il Monticino”. Nel 1759 al posto della piccola cappella venne inaugurato un vero e proprio santuario, e qui l’immagine fu solennemente incoronata.

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