PRESTO I LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO INVASO MOREDA A DIFESA DELL'AGRICOLTURA CONTRO LA SICCITA'
Partiranno prima di Pasqua, forse già intorno alla seconda settimana di aprile, i lavori per la realizzazione del nuovo bacino idrico in zona Moreda progettato dal Consorzio di bonifica della Romagna occidentale.
L'invaso che sorgerà nella zona Moreda chiude un capitolo lungo decenni, corrispondente al fallimento dell’iniziativa che, agli inizi del millennio, avrebbe dovuto rendere questa area di Brisighella che costeggia il Lamone una zona turistico-residenziale all’avanguardia denominato “Villaggio del Sole”. Un villaggio che, però, non ha mai davvero visto la luce: al suo posto, infatti, sarà realizzato il bacino con una capacità da 200mila metri cubi.
La realizzazione dell’invaso conclude un percorso avviato quando al vertice del Cer e dell’Anbi regionale si trovava Massimiliano Pederzoli.
«Sommando le capacità dei tre bacini – spiega il sindaco – si arriverà di poco al di sotto del milione di metri cubi. L’invaso Moreda rinforzerà le disponibilità irrigue del rio Vitisano e del rio Ebola, che sono praticamente a secco».
L’acqua, presa dal Lamone, sarà inoltre
trasmessa attraverso una condotta agli altri due invasi in procinto di essere
costruiti, creando così un sistema irriguo di notevole ampiezza.
«Il tutto – prosegue Pederzoli – sarà a sua volta collegato al Canale
Emiliano-Romagnolo. Insomma, è come se il Po arrivasse a Brisighella». Una
battuta, quella del primo cittadino, che scopre in realtà la grave sofferenza
idrica in cui si trova il fiume più lungo d’Italia. La siccità resta uno dei
primi problemi per l’agricoltura del territorio: «Questo per noi è un progetto
prioritario – conclude il sindaco –. Il 4 agosto del 2017, secondo i dati
Arpae, Brisighella fu la città più calda della regione. Siamo partiti proprio
da lì. L’anno successivo riuscimmo a intercettare la linea di finanziamento che
in precedenza era stata utilizzata dai consorzi piemontesi».
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