EMERGENZA LUPI A BRISIGHELLA: SECONDO ATTACCO CON STRAGE IN CINQUE GIORNI - LE PREOCCUPAZIONI E LE PAURE NON SONO SOLO DEGLI AGRICOLTORI
Brisighella 22.10.2024 - Nella mattinata di ieri, in pieno giorno, n brutale attacco di lupi ha seminato morte in un allevamento della campagna di Brisighella. E' la seconda segnalazione in appena 5 giorni dopo quella che ha visto coinvolti i cani dell'agricoltore Andrea Dalle Fabbriche.
A farne le spese questa volta è l’azienda agricola Cà ad Là che nell’assalto ha perso una ventina di capi tra capre e pecore, letteralmente sbranate dai predatori. Rabbia e sgomento nelle parole del titolare dell’azienda, l’allevatore Gionata Venzi: «Gli animali erano al pascolo in un recinto elettrificato proprio per proteggerli dai lupi, purtroppo – racconta - le piogge copiose di sabato e anche di ieri mattina hanno fatto saltare la centralina elettrica e i lupi sembravano quasi aspettare questo momento, sono saltate dentro al recinto e hanno compiuto una vera e propria carneficina. Uno – afferma affranto l’allevatore – fa investimenti e lavora sodo tutto l'anno per perdere tutto quanto in un istante e questo mentre ancora stiamo aspettando i ristori per i danni provocati da alluvione e frane. Ora dovrò affrontare alte spese, per fare denuncia, smaltire i capi divorati dai lupi, ma ciò che avvilisce ulteriormente è che come sempre vedremo indennizzi irrisori, non solo, addirittura non ci saranno riconosciuti gli indennizzi sulle povere bestie uccise e portate via nonostante siano regolarmente registrate, perchè per le autorità potremmo averle macellate di nascosto. Questa è pura follia».
La situazione poteva assumere contorni ben più drammatici se solo si pensa che la giovane figlia dei titolari dell'azienda per fortuna era dalla nonna, perchè solitamente in quell'orario torna da scuola e va in quell'area dove a pochi passi c'è anche il pollaio, per raccogliere le uova. I lupi in branco non fanno distinzioni fra pecore o bambine, normale quindi sia terrorizzata ad uscire dalla porta di casa.
Dopo l’ennesimo episodio interviene anche il direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini: «La proliferazione del lupo è in netto aumento e gli attacchi sempre più frequenti, questo – afferma - sta minando il lavoro di pastori e allevatori, un lavoro eroico perché fatto in zone difficili e che ora sta divenendo ancora più complesso e oneroso per via delle calamità legate al clima. Inoltre, continua Zampini, oltre a dover fare la conta dei danni diretti, quelli relativi agli animali uccisi, gli allevatori – subiscono anche pesanti perdite economiche indirette, per i quali non è prevista alcuna forma di indennizzo».
In seguito agli attacchi da lupi, infatti, oltre agli animali che si disperdono (e se le carcasse non vengono trovate l’allevatore non ha nemmeno diritto al risarcimento), c’è da mettere in conto lo stress subito dagli animali che provoca aborti e drastiche riduzioni della produzione di latte, tutti fattori che comportano enormi danni economici. «I risarcimenti – afferma Zampini - dovrebbero quindi essere congrui, tenendo conto dei danni diretti e indiretti subiti perché i soldi pubblici non sono certo un arricchimento o un aiuto indebito, ma solo un dovuto sostegno a chi deve ricostituire un’azienda compromessa».
Peraltro in molti casi gli attacchi si manifestano anche in presenza di recinti, dissuasori acustici, cani da guardiania. «Ci troviamo a dover lottare contro chi dipinge l’agricoltore come usurpatore del territorio quando, invece, l’agricoltore è il primo custode del territorio. Semmai – denuncia Zampini - è ora che il problema della scomparsa di greggi e mandrie vada letta per quello che è, ossia il perfetto esempio di un equilibrio perduto a causa dei mancati provvedimenti assunti per contenere in maniera adeguata i selvatici. Quello che forse sfugge a molti – conclude il Direttore - è il fatto che serve responsabilità nella difesa dei tanti pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado, frane e alluvioni che minacciano anche la città».
In conclusione la situazione è ormai allarmante e non da sottovalutare assolutamente: i lupi non solo hanno perso il timore di attaccare in pieno giorno le case agricole, ma si spingono in branco sempre più vicino ai margini degli agglomerati urbani, diverse sono le segnalazioni. Le preoccupazioni non riguardano più solo gli allevatori, ma si estendono a chiunque ami passeggiare o raccogliere funghi in solitaria, e persino alle famiglie che desiderano fare un semplice pic-nic in campagna coi propri figli a correre spensierati.
Queste non sono zone adatte ai lupi.
In foto: la strage nel recinto dell'azienda, diverse percore in gravidanza, abbiamo evitato quelle più cruente.
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