CEDOLINO NOIPA, STIPENDI IN ARRIVO CON 500 EURO IN PIÙ PER I DIPENDENTI PUBBLICI
Brisighella, 24.06.2025 - Sono finalmente partiti i tanto attesi rimborsi del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti pubblici. La piattaforma NoiPA, che gestisce i pagamenti nella pubblica amministrazione, ha iniziato a erogare le buste paga di milioni di statali con le detrazioni previste nel cedolino di giugno, una misura introdotta nell'ultima Manovra e destinata ai lavoratori del pubblico impiego con un reddito lordo annuo non superiore a 40mila euro.
A partire da lunedì 23 giugno, NoiPA ha accreditato gli stipendi con gli arretrati del taglio del cuneo fiscale, che porteranno un aumento delle retribuzioni fino a 500 euro in più per i beneficiari della misura.
I rimborsi accumulati da gennaio
La somma rappresenta il risultato dei mesi di taglio del cuneo fiscale che non erano stati accreditati nelle buste paga degli statali. A causa di aggiornamenti alla piattaforma NoiPA, la detrazione stabilita nella legge di Bilancio 2025 non era stata applicata da gennaio a maggio, creando un accumulo di crediti per i lavoratori interessati.
Nello stipendio di giugno sono stati inclusi dunque gli arretrati, con un importo netto medio intorno agli 80 euro mensili, che varia tuttavia a seconda della posizione di ciascun lavoratore. In totale, milioni di dipendenti pubblici hanno visto la propria busta paga arricchita da questa importante integrazione.
I rimborsi sono stati inseriti nel cedolino apparso negli ultimi giorni nell'area riservata di NoiPA, identificabili attraverso i codici E11, relativo alla detrazione per i redditi fino a 20.000 euro, e E12, riferito all'ulteriore bonus fiscale per i redditi compresi tra 20.001 e 40.000 euro.
Le fasce di applicazione della misura
L'importo riconosciuto a ogni lavoratore è determinato dal reddito da lavoro dipendente rapportato all'intero anno e calcolato in percentuale a seconda delle diverse fasce di reddito previste dalla normativa.
Per i redditi più bassi è prevista una detrazione del 7,1% per chi percepisce fino a 8.500 euro annui, del 5,3% per i redditi compresi tra 8.501 e 15.000 euro, e del 4,8% per quelli da 15.001 a 20.000 euro.
I lavoratori della pubblica amministrazione che hanno un reddito complessivo annuo lordo tra 20.001 e 32.000 euro ricevono invece un bonus fiscale fisso del valore massimo di 1.000 euro, importo che decresce progressivamente fino al tetto di 40.000 euro.
Per calcolare il rimborso nella fascia di reddito tra i 32.001 euro e i 40.000 euro è necessario applicare una formula specifica: moltiplicare 1.000 euro per 40.000, sottrarre il reddito complessivo del lavoratore e dividere il risultato per 8.000. A titolo esemplificativo, un dipendente con un reddito complessivo di 36.000 euro riceverà una detrazione annua di 500 euro.
Situazione particolare per i supplenti
Una particolare attenzione è riservata ai supplenti della scuola, categoria che presenta alcune specificità nell'applicazione della misura. Questi insegnanti potranno ricevere esclusivamente i bonus e i rimborsi previsti per le fasce di reddito entro i 20mila euro.
La data presa in considerazione per il calcolo sarà quella della cessazione del contratto per termine delle attività didattiche, che normalmente coincide con il 30 giugno. Nel caso di una nuova supplenza a settembre, gli aumenti verranno ricalcolati dalla decorrenza del nuovo contratto, garantendo così una corretta applicazione della misura anche per questa categoria di lavoratori.
A partire da lunedì 23 giugno, NoiPA ha accreditato gli stipendi con gli arretrati del taglio del cuneo fiscale, che porteranno un aumento delle retribuzioni fino a 500 euro in più per i beneficiari della misura.
I rimborsi accumulati da gennaio
La somma rappresenta il risultato dei mesi di taglio del cuneo fiscale che non erano stati accreditati nelle buste paga degli statali. A causa di aggiornamenti alla piattaforma NoiPA, la detrazione stabilita nella legge di Bilancio 2025 non era stata applicata da gennaio a maggio, creando un accumulo di crediti per i lavoratori interessati.
Nello stipendio di giugno sono stati inclusi dunque gli arretrati, con un importo netto medio intorno agli 80 euro mensili, che varia tuttavia a seconda della posizione di ciascun lavoratore. In totale, milioni di dipendenti pubblici hanno visto la propria busta paga arricchita da questa importante integrazione.
I rimborsi sono stati inseriti nel cedolino apparso negli ultimi giorni nell'area riservata di NoiPA, identificabili attraverso i codici E11, relativo alla detrazione per i redditi fino a 20.000 euro, e E12, riferito all'ulteriore bonus fiscale per i redditi compresi tra 20.001 e 40.000 euro.
Le fasce di applicazione della misura
L'importo riconosciuto a ogni lavoratore è determinato dal reddito da lavoro dipendente rapportato all'intero anno e calcolato in percentuale a seconda delle diverse fasce di reddito previste dalla normativa.
Per i redditi più bassi è prevista una detrazione del 7,1% per chi percepisce fino a 8.500 euro annui, del 5,3% per i redditi compresi tra 8.501 e 15.000 euro, e del 4,8% per quelli da 15.001 a 20.000 euro.
I lavoratori della pubblica amministrazione che hanno un reddito complessivo annuo lordo tra 20.001 e 32.000 euro ricevono invece un bonus fiscale fisso del valore massimo di 1.000 euro, importo che decresce progressivamente fino al tetto di 40.000 euro.
Per calcolare il rimborso nella fascia di reddito tra i 32.001 euro e i 40.000 euro è necessario applicare una formula specifica: moltiplicare 1.000 euro per 40.000, sottrarre il reddito complessivo del lavoratore e dividere il risultato per 8.000. A titolo esemplificativo, un dipendente con un reddito complessivo di 36.000 euro riceverà una detrazione annua di 500 euro.
Situazione particolare per i supplenti
Una particolare attenzione è riservata ai supplenti della scuola, categoria che presenta alcune specificità nell'applicazione della misura. Questi insegnanti potranno ricevere esclusivamente i bonus e i rimborsi previsti per le fasce di reddito entro i 20mila euro.
La data presa in considerazione per il calcolo sarà quella della cessazione del contratto per termine delle attività didattiche, che normalmente coincide con il 30 giugno. Nel caso di una nuova supplenza a settembre, gli aumenti verranno ricalcolati dalla decorrenza del nuovo contratto, garantendo così una corretta applicazione della misura anche per questa categoria di lavoratori.
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