EMILIA-ROMAGNA BLOCCA 2.100 PRESTAZIONI SANITARIE AI MEDICI DI BASE: SINDACATI IN RIVOLTA


Brisighella, 29.07.2025 - Un recente provvedimento regionale sta scuotendo il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna, con ripercussioni che si faranno sentire anche nella comunità di Brisighella. La Regione ha introdotto una restrizione che impedisce ai medici di medicina generale di prescrivere direttamente oltre 2.100 prestazioni sanitarie, tra cui esami di laboratorio e visite specialistiche, trasferendo questa competenza esclusivamente agli specialisti del Servizio Sanitario Nazionale.
La misura, entrata in vigore nei giorni scorsi senza preavviso né dialogo con le rappresentanze mediche, ha suscitato la ferma opposizione dei sindacati Snami e Smi, che rappresentano i medici di famiglia. Secondo quanto previsto dal nuovo sistema, i pazienti dovranno affrontare un percorso più articolato per accedere a determinate prestazioni: il medico di base potrà solo indirizzarli verso una visita specialistica pubblica, in seguito alla quale lo specialista autorizzerà gli esami necessari. Questo iter, che in molti casi comporta almeno un passaggio aggiuntivo, rischia di allungare i tempi per ottenere diagnosi e cure.
A Brisighella, dove l’accesso ai servizi sanitari è cruciale per una popolazione che include molte persone anziane, la novità sta generando preoccupazione. I pazienti che si rivolgono a specialisti privati, ad esempio, non potranno più ottenere prescrizioni dirette dal proprio medico di famiglia sulla base delle indicazioni dello specialista privato: anche in questi casi, sarà necessaria una visita specialistica pubblica per procedere, con conseguenti attese. I sindacati sottolineano come l’assenza di un confronto preliminare e di motivazioni ufficiali da parte della Regione renda il provvedimento particolarmente controverso. Si teme che il nuovo sistema possa creare ritardi diagnostici, soprattutto per i pazienti più fragili, e un sovraccarico delle strutture specialistiche pubbliche. Inoltre, i medici di base che decidessero di prescrivere gli esami attraverso ricette bianche si esporrebbero al rischio di sanzioni economiche significative da parte delle aziende sanitarie. Le sigle sindacali Snami e Smi hanno espresso un giudizio netto, descrivendo la misura come una limitazione del ruolo del medico di famiglia, ridotto a un mero intermediario in alcuni ambiti della gestione sanitaria. Hanno richiesto con urgenza la sospensione del provvedimento e l’apertura di un tavolo di confronto con la Regione per rivedere le modalità di applicazione e ripristinare le competenze prescrittive dei medici di medicina generale. A Brisighella, come nel resto della regione, si attendono sviluppi su una questione che tocca da vicino l’organizzazione dell’assistenza sanitaria e la qualità del servizio offerto ai cittadini.

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