LINEA FAENTINA: ESPLODE LA PROTESTA DEI PENDOLARI MARRADESI TRA DISAGI E DISPERAZIONE, A RISCHIO ANCHE POSTI DI LAVORO
Brisighella 07.01.2025 - La questione della Linea Faentina continua a generare forti tensioni, con le proteste che si estendono anche al versante toscano. Un gruppo di cittadini di Marradi ci ha scritto per far sentire la propria voce, denunciando una situazione diventata ormai insostenibile per chi quotidianamente deve raggiungere il posto di lavoro o la scuola.
Le difficoltà riguardano i collegamenti sia verso la Toscana che verso la Romagna. Gli studenti rimangono frequentemente a piedi a causa di treni soppressi e autobus sostitutivi di cui non si conosce l'affidabilità. I lavoratori, ma anche gli studenti che si spostano quotidianamente verso Faenza o verso le città toscane, si trovano costretti a sostenere spese ingenti per raggiungere le proprie destinazioni, utilizzando strade in condizioni precarie.
Particolarmente critica la situazione per chi lavora a Firenze. La soppressione del treno delle 5.40, attivo fino al 2023, ha costretto molti pendolari ad arrivare sistematicamente in ritardo sul posto di lavoro, con il rischio concreto di perdere l'impiego. Per ovviare al problema, alcuni hanno organizzato spostamenti in auto condivisa, affrontando condizioni meteorologiche avverse come neve e ghiaccio.
La preoccupazione è particolarmente sentita da chi, dopo decenni di servizio presso la stessa azienda e prossimo alla pensione, si trova davanti all'alternativa tra LICENZIAMENTO e necessità di cercare una nuova occupazione in un'età in cui risulta complesso reinserirsi nel mercato del lavoro.
I residenti sottolineano come le comunità di confine abbiano sempre fatto affidamento sui collegamenti ferroviari per il pendolarismo quotidiano. La percezione diffusa è che, nonostante le tecnologie disponibili nel 2025, il progressivo deterioramento del servizio rischi di spingere gli abitanti ad abbandonare definitivamente questi territori.
L'amarezza dei pendolari emerge anche dal confronto con le modalità di protesta: chiedere semplicemente di poter andare a lavorare nel 2025 sembra essere considerato meno di chi, in riferimento ai recenti tafferugli legati ad altre manifestazioni, ha fatto ricorso a forme di protesta violenta nelle piazze.
Le difficoltà riguardano i collegamenti sia verso la Toscana che verso la Romagna. Gli studenti rimangono frequentemente a piedi a causa di treni soppressi e autobus sostitutivi di cui non si conosce l'affidabilità. I lavoratori, ma anche gli studenti che si spostano quotidianamente verso Faenza o verso le città toscane, si trovano costretti a sostenere spese ingenti per raggiungere le proprie destinazioni, utilizzando strade in condizioni precarie.
Particolarmente critica la situazione per chi lavora a Firenze. La soppressione del treno delle 5.40, attivo fino al 2023, ha costretto molti pendolari ad arrivare sistematicamente in ritardo sul posto di lavoro, con il rischio concreto di perdere l'impiego. Per ovviare al problema, alcuni hanno organizzato spostamenti in auto condivisa, affrontando condizioni meteorologiche avverse come neve e ghiaccio.
La preoccupazione è particolarmente sentita da chi, dopo decenni di servizio presso la stessa azienda e prossimo alla pensione, si trova davanti all'alternativa tra LICENZIAMENTO e necessità di cercare una nuova occupazione in un'età in cui risulta complesso reinserirsi nel mercato del lavoro.
I residenti sottolineano come le comunità di confine abbiano sempre fatto affidamento sui collegamenti ferroviari per il pendolarismo quotidiano. La percezione diffusa è che, nonostante le tecnologie disponibili nel 2025, il progressivo deterioramento del servizio rischi di spingere gli abitanti ad abbandonare definitivamente questi territori.
L'amarezza dei pendolari emerge anche dal confronto con le modalità di protesta: chiedere semplicemente di poter andare a lavorare nel 2025 sembra essere considerato meno di chi, in riferimento ai recenti tafferugli legati ad altre manifestazioni, ha fatto ricorso a forme di protesta violenta nelle piazze.
Commenti
Posta un commento